La Basilica di San Marco è sicuramente il gioiello di Venezia. Evoca come nessun altro edificio l’unione
dell’Occidente e dell’Oriente che sta al cuore del carattere veneziano. Più orientale che europea,
l’architettura, le decorazione e l’atmosfera di antica santità attraversano i secoli e gli stili artistici della
civiltà mediterranea, di cui Venezia era regina. Inizialmente fu costruita per ospitare il corpo di San Marco,
che arrivò nel 828 dopo esser stato sottratto ad Alessandria d’Egitto con un trucco; infatti fu lì che due
mercanti veneziani, fermi ad Alessandria, si appropriarono delle reliquie del santo, lo nascosero sotto strati
di carne di maiale e lo posero in un cesto; prima della partenza i saraceni fecero un controllo al confine ma
non osarono toccare la carne di maiale, essendo questa impura per la religione islamica e così san Marco
arrivò a Venezia. A partire proprio dalle spoglie del patrono veneziano, così gran parte degli ornamenti
della Basilica furono saccheggiati nel corso dei secoli. Come i famosi quattro cavalli in bronzo sopra il
portone centrale, bottino della quarta crociata a Costantinopoli nel 1204. Questi tuttavia sono copie, gli
originali sono conservati all’interno della chiesa. Le volte sopra le porte di accesso sono coperte da mosaici
formati da piccolissimi tasselli di foglia d’oro posizionati con una cura e precisione sbalorditiva. È curioso
pensare che l’intera basilica fungeva da cappella personale del Doge.