La chiesa di san Trovaso ha due facciate con le rispettive entrate principali per dividere i Nicolotti e i Castellani, i due gruppi rivali nella Venezia medievale, a cui non mancava certo una scusa per iniziare tafferugli e risse.
Il campo si trova su un piano rialzato, poiché un tempo vi era qui una grande cisterna per filtrare e depurare l’acqua, un’operazione di per sé difficile in un ambiente paludoso come quello veneziano. Noterete che ci sono ben tre pozzi attorno alla chiesa; quello sul prato presso il canale fu al centro di una vicenda piuttosto macabra. Un giorno durante l’estate del 1780, una serva di una casata qui nei pressi venne a raccogliere dell’acqua come tutti i giorni, ma trovò invece il corpo di un uomo, senza testa, gambe o braccia. La notizia si sparse velocemente e furono trovate di lì a poco le altre parti del corpo al fondo di altri pozzi. La testa venne imbalsamata ed esposta in pubblico, e fu riconosciuta dal fratello dello sventurato; si trattava di un uomo di buona famiglia e si scoprì che fu assassinato dalla moglie insieme al suo amante in un atto di violenza passionale. Gli assassini furono decapitati in pubblico, e il corpo dell’amante fu poi smembrato in segno di retribuzione, per quanto raccapricciante.