Zanetta, madre di Giacomo Casanova e attrice di teatro, lo affidò quando aveva appena un anno alla nonna Marzia, che divenne la figura centrale della sua infanzia. Giacomo crebbe con la nonna in calle degli Orbi, affrontando anni difficili, spesso malato, tanto da essere portato da una maga a Murano per ricevere cure.
Dopo la morte del marito, Zanetta chiese ai patrizi Grimani del ramo di Santa Maria Formosa il loro aiuto. Michele Grimani, probabilmente padre naturale di Giacomo, e suo fratello, l’abate Alvise Grimani, si presero cura del giovane, mandandolo a studiare a Padova. Sebbene fosse destinato a una carriera ecclesiastica, Giacomo mostrò scarso interesse per la vocazione religiosa e si appassionò maggiormente agli studi scientifici, letterari e filosofici, che gettarono le basi della sua formazione culturale e del suo spirito avventuriero.
La casa natale di Casanova, situata nei pressi di San Samuele, fu demolita negli anni Trenta del Novecento per fare spazio a una scuola. Tuttavia, la memoria della sua infanzia resta viva nella calle de le Muneghe, dove la nonna Marzia si trasferì nel 1731, in una casa marcata con il numero uno, oggi identificata con il civico 2993. È questo il luogo che più di tutti conserva il legame con i suoi primi anni di vita.